Roberto Pierini
Castelli e
fortificazioni, da Volterra ad Elbasan
Introduzione. leggi
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Origini del centro fortificato
della Kalà. leggi
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La realtà odierna della
Kalà. leggi
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Segni e significati. leggi
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Da Volterra ad Elbasan. leggi
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Obiettivi scientifici della
ricerca.
L’obiettivo generale è la sperimentazione di un metodo
d’analisi e di studio che porti in primo piano la multidisciplinarità
dello studio del territorio, e nel caso proposto per questa ricerca,
lo studio della cittadella fortificata nell’area centrale d’Elbasan,
che ben si presta ad interessare aspetti pluridisciplinari. Le difficoltà
di dialogo fra discipline e competenze diverse nascono soprattutto per
la diversità dei linguaggi descrittivi del contesto che gli esperti
sono chiamati ad interpretare, attraverso codici di lettura specifici
differenti, se non addirittura contrastanti. L’esperienza di Volterra
è rappresentativa sotto questo punto di vista, perché
non è riuscita, se non limitatamente, a far uscire dai reciproci
ambiti disciplinari i partecipanti al Laboratorio. Ritengo invece che
questa sia la strada giusta, in particolar modo quando si eseguono ricerche
applicate (in questo caso del centro storico fortificato del Comune
d’Elbasan); occorre continuare a perseguire l’obiettivo
di uno studio, e conseguentemente di una gestione, unitari del territorio.
Si è ipotizzato quindi che l'uso di un metodo di raccolta e sistematizzazione
delle informazioni comune a tutte le discipline potesse costituire un
primo passo per l'avvio di un dialogo capace di unire le diverse competenze
e i diversi saperi scientifici.
La costituzione di un sistema di descrittori, tecnologicamente avanzato,
consente inoltre di implementare i dati rilevati, nelle forme adeguate
alle diverse discipline dei caratteri del territorio, all'interno di
un unico data base in formato digitale georeferenziato. L'ipotesi è
che tale strumento di lavoro, che è in costruzione in questo
periodo, consenta di far dialogare e convergere più facilmente
le valutazioni dei docenti delle diverse discipline urbane (urbanistica,
storia, architettura, scienze sociali, ecc) che s’interessano
alla situazione di studio (ambito urbano della Kalà) e che tradizionalmente
lo hanno affrontato in modo indipendente gli uni dagli altri.
Lo strumento informatico utilizzato associa fra loro un insieme d’informazioni
gestibili nelle forme più diverse (dati alfanumerici, dati qualitativi,
immagini, disegni vettoriali, etc.) relazionandoli ad una base cartografica
georeferenziata. In questa maniera possiamo legare in modo biunivoco
i dati rilevati all’ambito spaziale corrispondente, sia esso un’area,
una linea, un punto e possiamo renderli automaticamente disponibili
alla query di un potenziale utilizzatore, sia esso uno studioso, un
tecnico, un politico o un cittadino.
Traspare dietro questa impostazione, apparentemente basata solo sull'innovazione
tecnologica, un obiettivo politico amministrativo in realtà più
ambizioso, sperimentare, pur nella complessità della realtà
urbana, una gestione del territorio non settoriale, ma piuttosto riferita
alla maggiore pluralità degli attori possibile (portatori di
legittimi interessi: scientifici, sociali, economici, ecc) che calcano
o potenzialmente potrebbero calcare la scena urbana.
In sintesi l’obiettivo che si intende perseguire è quello
di una gestione dello sviluppo urbano che si basi sulle tecnologie avanzate
disponibili sul mercato come strumento per stabilire forme di condivisione
dei dati territoriali fra i diversi saperi, esperti e comuni, siano
essi di natura materiale (edifici, forme, volumi, reperti archeologici,
strade, percorsi, ecc,) o immateriale (valori condivisi, elementi della
cultura del luogo, attribuzione di significati storici, religiosi, politici,
sociali, estetici, ecc). Ritengo che la condivisione della conoscenza
sia la conditio sine qua non per realizzare una gestione unitaria del
territorio.
All'interno delle ricerche in corso si possono poi evidenziare ulteriori
obiettivi d’interesse scientifico rilevante, che riguardano ad
esempio:
- l'uso di tecnologie sperimentali (georadar o treni d’onde elettromagnetiche)
per l'effettuazione d’indagini sulla costituzione profonda dei
manufatti con lo scopo di stabilire la presenza o meno di strutture
o manufatti nel sottosuolo suscettibili d’essere meglio identificati
e valutati (costituzione di cortine murarie o presenza di eventuali
elementi archeologici);
- l'uso di tecnologie sofisticate per il rilievo architettonico delle
facciate e rilievo topografico con l'impiego del laser-scanner e della
fotogrammetria digitale;
- l'analisi delle caratteristiche dei materiali e delle tecniche costruttive
impiegate nella Kalà.
Il metodo di lavoro. leggi
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Conclusioni.
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