LUBRIFICAZIONE MISTA E LIMITE
Le condizioni di lubrificazione spaziano
fra due estremi legati soprattutto ai valori del carico, della velocità
e della viscosità del lubrificante: la lubrificazione a film spesso
(o completa, o idrodinamica o, più in generale, fluidodinamica)
e la lubrificazione limite. La condizione di lubrificazione
fluidodinamica si verifica quando l'altezza del meato (in genere
l’altezza minima) è maggiore delle rugosità delle superfici
delimitanti il meato, quella limite quando
l’elemento separatore è costituito da uno strato di lubrificante
di ordine di grandezza molecolare. Il passaggio da un regime di lubrificazione
all’altro avviene, al variare di fattori come il carico, la velocità
e la viscosità del lubrificante, in maniera graduale con un cambiamento
delle percentuali di carico sopportate dal film fluido e dalle asperità
superficiali ricoperte dallo spessore molecolare di lubrificante. Partendo
da condizioni di lubrificazione completa (“full fluid
lubrication”), al diminuire della viscosità e/o della velocità,
o all’aumentare del carico, le asperità più elevate delle
due superfici entrano in contatto: una parte del carico viene quindi sostenuta
dal contatto diretto e la parte rimanente dalla pressione del fluido (condizioni
di lubrificazione mista, “mixed
lubrication”). Al diminuire dello spessore del meato una parte sempre
più rilevante del carico viene sostenuta dalla pressione di contatto
fra le asperità, finché non è più possibile
generare nel lubrificante pressioni rilevanti: l’annullarsi del rapporto
fra la frazione del carico sostenuta dal lubrificante e la frazione sostenuta
dalle asperità in contatto segna il passaggio alla lubrificazione
limite (“boundary lubrication”).
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Il passaggio da un regime all'altro è
ben evidenziato dalle cosiddette curve di Stribeck, di cui è riportato
un esempio in Figura. In tale grafico il coefficiente d’attrito è
riportato in funzione di un parametro di servizio SP che spesso è
indicato come numero di Sommerfeld (o di Gümbel, o di Stribeck) prodotto
della viscosità per la velocità diviso il carico per unità
di lunghezza.
Il coefficiente d’attrito f può
essere espresso come somma di due componenti (i cui andamenti sono riportati
in Figura, con fs il coefficiente d’attrito legato al contatto
fra le asperità superficiali e fh quello per contatti
completamente lubrificati).
Forma tipica della curva di Stribeck con evidenziate le zone corrispondenti ai diversi regimi di lubrificazione. |
Benché la forma classica della curva
di Stribeck, ottenuta inizialmente in base a risultati di prove sperimentali
sui cuscinetti portanti lisci, sia quella riportata in Figura, andamenti
sostanzialmente diversi del coefficiente d'attrito possono essere ottenuti
al variare di ulteriori parametri. Molto importante è per esempio
l’effetto della rugosità superficiale, specialmente nell’ambito
dei regimi di lubrificazione mista e limite, mentre tende a diminuire in
regime di lubrificazione completa. Come gli effetti di carico, velocità
e viscosità del lubrificante vengono inglobati nelle curve di Stribeck,
uno dei parametri più significativi per tener conto anche della
rugosità è sicuramente l'altezza adimensionale del meato
L,
funzione dello spessore del meato h e delle rugosità quadratiche
medie delle superfici dei corpi a contatto, Rq1 e Rq2:
Poiché l'altezza del meato è
funzione di viscosità, velocità e carico, con esponenti diversi
a seconda del tipo di coppia lubrificata e delle condizioni di lubrificazione,
in definitiva l'espressione di L
è simile al numero di Sommerfeld con in più la rugosità.
Il diagramma del coefficiente d'attrito in funzione di L
è quindi qualitativamente simile a quello di Stribeck, ed ai passaggi
fra i vari regimi corrispondono ben determinati valori di L
(valori indicativi in Figura).
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![]() Tipica “curva L” |
Altri aspetti influenzano l'andamento del coefficiente d'attrito. Ad esempio il tipo di lubrificante ed in particolare la presenza di additivi nel lubrificante può influenzare notevolmente l'andamento del coefficiente d'attrito, con possibili spostamenti delle transizioni da lubrificazione limite a mista e da mista a completa. Importante è anche la forma dei corpi a contatto.
Nel caso di contatti non conformi influisce
molto il rapporto di scorrimento S (rapporto fra le velocità di
strisciamento e di rotolamento). Per contatti di linea (cilindro contro
piano) e di punto (sfera contro piano) sono stati ottenuti sperimentalmente
andamenti del coefficiente d'attrito significativamente
diversi.
Alcuni riferimenti bibliografici
Ricerche BASSANI |
Ricerche CIULLI |
di Tribologia di PISA |
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Created in June 2001. Last modified on July 5, 2001. |