Perché partecipare? L'esperienza di chi
ha partecipato:
Pisa 3 dicembre 2006 – Ho sempre pensato agli anni universitari
come ad un’esperienza formativa complessa, un periodo fondamenta-le per
la costruzione di un individuo sotto l’aspetto professionale e umano,
un viaggio lungo cinque anni (quando va bene) in cui mettere tutto in
discussione nel confronto quotidiano con i propri limiti.
Voglio scrivere ora di un viaggio reale all’interno di questo viaggio
metaforico; un viaggio che ha coinvolto 18 studenti di vari corsi d’ingegneria,
nell’ambito dello sviluppo di rapporti internazionali tra l’università
di Pi-sa e l’Università di Urbana – Champaign, Illi-nois.
A seguito di una selezione basata su una pro-va in lingua inglese, sulla
media pesata e sull’anno d’iscrizione sono stati scelti 18 stu-denti,
tra i quali anche chi scrive in questo momento, per trascorrere cinque
settimane presso l’Università di Urbana, Illinois.
Per più di un mese io ed i miei compagni di viaggio abbiamo vissuto
la realtà del campus americano, seguendo un corso di Sistemi E-nergetici
ed un corso d’inglese volto ad ap-profondire il linguaggio tecnico-scientifico.
I corsi prevedevano test settimanali, ricerche e presentazioni da realizzare
in gruppo con stu-denti americani, per un totale di quattro ore di lezione
al giorno dal lunedì al giovedì.
Siamo venuti in contatto con le numerose as-sociazioni studentesche che
ruotano attorno all’università e fanno parte della vita dei gio-vani
studenti americani collaborando a svi-luppare un forte senso di appartenenza.
Cinque settimane sono un tempo sufficiente per innescare la dinamica della
quotidianità fatta di lezioni, pranzi decisamente poco invi-tanti
di cui nessuno sentirà la mancanza, pas-seggiate nei numerosi prati
in cui i blocchi dell’università sono immersi, spedizioni negli
immensi centri commerciali per la spesa e immancabili piccole scoperte
che giorno dopo giorno ci hanno portato a capire le differenze tra il
sistema universitario italiano e quello americano, lo stile di vita americano
e le no-stre abitudini (ad alcune di esse non siamo riusciti a rinunciare…sto
parlando di un buon caffè, ad esempio).
Cinque settimane sono un tempo sufficiente anche per far nascere buone
e inaspettate ami-cizie e per far emergere il bello e il brutto di una
vita semi-comunitaria e le dinamiche proprie di un gruppo di persone molto
diverse che si trovano a vivere fianco a fianco e a do-ver far coesistere
necessità e interessi diffe-renti.
Durante i fine settimana sono stati organizzati dei viaggi, per scoprire
la realtà delle grandi città e poterla contrapporre alla
quotidianità di Urbana.
Chi ora scrive era alla sua prima esperienza all’estero e non penso di
poter descrivere con sufficiente chiarezza cosa si provi a passeg-giare
a Times Square alle due di notte, osser-vare New York dall’Empire State
Building perdersi oltre l’orizzonte, seguire con lo sguardo lo skyline
della città mentre il tra-ghetto si allontana dal porto e si avvicina
alla Statua della Libertà o trovarsi a Ground Zero ed avere la
sensazione di essere al centro della storia attuale.
Dopo le meraviglie di New York, dovrei de-scrivere Chicago, caratterizzata
dal profilo più definito, da spazi più ampi e da un ordine
che da una città tanto grande proprio non ti aspet-teresti.
Oltre a scoprire la bellezza di queste città, viaggiando di aeroporto
in aeroporto siamo venuti in contatto con le misure di sicurezza, inasprite
a seguito degli attentati scoperti all’aeroporto di Heathrow a Londra.
Le nostre valigie sono state aperte e controlla-te più di una volta,
all’aeroporto di Chicago la moca che avevo in valigia è stata ispezionata
con sospetto da un addetto alla sicurezza che non sapeva bene a cosa potesse
servire.
Ci sono decine di aneddoti come questo che potrei raccontare; è
proprio vero che ogni viaggio inevitabilmente un po’ ti cambia, in misura
proporzionale alla propria capacità di cogliere il bello e l’utile
da un’esperienza così ricca di avvenimenti, novità ed ora…ricordi.
Stella Spagna (da:
"Magazine del Corso di Studio in Ingegneria delle Telecomunicazioni")
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