I CREDITI FORMATIVI UNIVERSITARI (CFU)
La principale innovazione nell’impianto didattico dei corsi, in coerenza con la scelta adottata in sede europea, è il credito formativo universitario (CFU). Si tratta di uno strumento convenzionale di misurazione del carico di lavoro di uno studente per l’apprendimento, grazie al quale sarà tra l’altro possibile passare da un corso di studio all’altro vedendo riconosciuti i livelli di formazione e di istruzione acquisiti.
Ad
un credito corrispondono 25 ore di lavoro dello studente, comprensivo di lezioni,
seminari, esercitazioni e studio individuale.
La quantità media di lavoro di apprendimento svolto in un anno da uno studente impegnato a tempo pieno è convenzionalmente fissata in 60 crediti, che corrispondono a 1.500 ore. La frazione dell’impegno orario complessivo riservato allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale non può essere inferiore alla metà, salvo nel caso in cui siano previste attività formative a elevato contenuto sperimentale o pratico.
I crediti corrispondenti a ciascuna attività formativa sono acquisiti dallo studente con il superamento del tradizionale esame o di altra forma di verifica del profitto. I regolamenti didattici di ateneo possono autonomamente prevedere forme di verifica periodica dei crediti e predeterminare i tempi di acquisizione dei crediti da parte degli studenti.
I CFU introducono, per la prima volta, criteri comuni di programmazione didattica, in quanto fissano, per ciascuno degli insegnamenti cui si riferiscono, la misura dell’impegno associata a quella determinata attività formativa. Questo anche per evitare, come spesso si è verificato in passato, l’abnorme "appesantimento" dell’impegno richiesto allo studente in alcune materie.