LA NECESSITA DI RIAPRIRE LOPZIONE NUCLEARE
In seguito alle decisioni assunte sullonda emotiva dellincidente di Chernobyl, lItalia è oggi lunico paese industrializzato ad avere rinunciato alla produzione di energia elettronucleare.
Le
conseguenze sono gravi:
ulteriore aumento
della già elevata dipendenza dallestero, in particolare ricorrendo
allimportazione diretta di energia elettrica di fonte nucleare;
forte dipendenza dagli
idrocarburi (lItalia importa più olio combustibile per uso termoelettrico di tutti
gli altri paesi europei messi assieme);
scarsa diversificazione
delle fonti energetiche, gran parte delle quali sono importate da aree ad elevata
instabilità politica.
Anche sul piano della salvaguardia ambientale, la rinuncia allenergia nucleare rende molto difficile il mantenimento degli impegni internazionali assunti in tema di riduzione dellemissione di anidride carbonica in atmosfera.
Il
basso consumo pro-capite e la bassa penetrazione dellenergia elettrica che si
registrano oggi in Italia lasciano prevedere per il futuro ulteriori aumenti del
fabbisogno elettrico del paese.
E opportuno che questa crescita sia coperta - come avviene in tutti i paesi
industrializzati - ricorrendo ad un mix bilanciato di tutte le fonti energetiche
economicamente utilizzabili, senza preclusioni verso lenergia nucleare.
Nel periodo della moratoria nucleare, nonostante crescenti difficoltà, lENEL, lENEA, lANPA, lIndustria e le Università hanno mantenuto aggiornato in campo nucleare un gruppo di tecnici altamente qualificati, impegnandoli in un programma di collaborazioni internazionale e rendendo così possibile, in caso di ripensamento, un pronto rientro dellItalia nel gruppo dei paesi che utilizzano lenergia nucleare.
Il sistema energetico italiano ha bisogno di una decisione politica che i tempi hanno reso ormai necessaria ed improcrastinabile.
Legenda:
tep = tonnellate equivalenti di petrolio
MW = milioni di watt
Riferimenti:
Fonti dei dati a consuntivo: WEC, OCSE, IAEA, SNAM, ENEL. Fonti dei dati a previsione:
OCSE, MICA.